APPROFONDIMENTI: Un'intervista originale: Giorgio Sommacal

Un'intervista originale: Giorgio Sommacal

Di Giorgio Sommacal, noto soprattutto per i suoi lavori su Cattivik, pochi sanno che ha collaborato a realizzare anche due albi di Dylan Dog.

Di: Stefano Reali | Pubblicato il:19/07/2014



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Innanzitutto ci interesserebbe sapere quali sono i materiali che usi per disegnare (ossia se usi qualche tipo di carta in particolare, o quale tipo di pennelli per ripassare a china e per il colore che tecniche utilizzi).
Nel corso degli anni ho usato cartoncini diversi ma sono sempre tornato ai Fabriano 4 lisci, che comprai in blocco da 500 fogli 70 cm per 100 cm quando ancora lavoravo in una litografia, prima di fare il disegnatore a tutti gli effetti. Il ripasso l'ho sempre fatto a pennino, lo stesso che usa Silver, Brause 513, che avevo scovato in un negozio di belle arti a Torino, di cui feci una buona scorta che ancora conservo in parte. Poi pennarelli millimetrati e pennelli Windsor & Newton. Per le illustrazioni uso ecoline, acrilici e pastelli acquerellabili, oltre a photoshop.

Quanto tempo impieghi mediamente per la realizzazione di una tavola?
Dipende dalla difficoltà, ma mediamente un giorno: al mattino la matita e al pomeriggio il ripasso a inchiostro.

Quali sono i personaggi che ti piace di più disegnare?
Quelli umoristici e grotteschi, è un genere di disegno che ho sempre amato. 



Com’è stato lavorare per anni accanto ad un maestro del fumetto comico italiano come Silver?
Una bella esperienza, una palestra per crescere e soprattutto un modo di guadagnarsi la pagnotta divertendomi. Bello finché è durato! 

Spesso nelle tavole di Cattivik si ritrovano particolari riferimenti ad un altro grande disegnatore del famigerato “genio del male”, Massimo Bonfatti. Ci spieghi com’è nata tra di voi questa “presa in giro fumettistica”?
Ha cominciato lui, poi - su consiglio dei miei legali - ho risposto io pan per focaccia. In molte storie ci siamo presi amabilmente per i fondelli, ma ho vinto io alla fine... almeno credo.

Tra l’altro ora sei entrato nello staff di un nuovo personaggio Bonelli che esordirà prossimamente.  Ci puoi svelare qualcosa a tal proposito?
Solo che sto faticando molto, essendo un fumetto realistico, ma credo sarà un bel traguardo professionale e una buona occasione per rimettermi in gioco.

Però tu hai già lavorato con la Bonelli nella realizzazione di alcune storie collaborando con Luigi Piccatto. Ci dici a quale storie hai partecipato e di cosa ti sei occupato? 
Ho collaborato a due albi di Demian e due di Dylan Dog. Mi occupavo soprattutto delle rifiniture, degli sfondi e delle mezze tinte. Qualche volta facevo anche le fotocopie e preparavo il caffè.



Nell’approccio alla realizzazione di una tavola, realizzi molti studi o bozzetti preparatori?
Mi piacerebbe farlo, ma la mia proverbiale lentezza mi impedisce di allungarmi ulteriormente la sofferenza con disegni in più del necessario. E credo si veda anche: ogni volta che finisco mi maledico per gli errori e le nefandezze fatte!

Quali sono gli autori del passato che più hanno influenzato il tuo modo di disegnare e quale quelli a cui guardi oggi con maggiore interesse?
Molti, non posso fare elenchi perché sicuramente dimenticherei qualcuno di molto grande, un nome su tutti però posso farlo: il pittore di santini!

Che rapporto hai con i collezionisti di tavole originali?
Pochi, ho trattato soprattutto con venditori di originali.

Realizzi disegni su commissione?
Quando capita sì.



Nella realizzazione di una tavola tieni presente il fatto che un domani tu possa venderla e per questo utilizzi accorgimenti particolari? (ad es.: tipo mettere più personaggi principali nelle vignette, apportare pochissime modifiche, evitare correzioni con fotocopie ecc…).
Disegno tutto con pennarelli di scarsa qualità e inchiostro simpatico, in modo da garantirmi che il compratore ritorni da me per chiedermi altri disegni da acquistare. Scherzi a parte, cerco di fare matite molto pulite e definitive e un ripasso con poche correzioni a bianchetto o pecette. Anche se penso che una tavola con correzioni e ripensamenti possa essere interessante e aprire una porta sul metodo di lavoro di un autore.

Come giudichi il mercato della tavole originali?
Una possibilità ulteriore di guadagno per noi autori.

Ritieni che l’esplosione del mercato degli originali negli ultimi anni sia una moda passeggera o ritiene che è un mercato a cui i disegnatori devono guardare sempre con maggiore interesse per monetizzare il proprio lavoro, soprattutto in un momento in cui il mercato editoriale langue?
Purtroppo è quello che capita: molti di noi hanno visto ridursi lavoro e guadagni.

Se qualcuno vuole comprare suoi originali a chi si può rivolgere?
Ci sono almeno tre o quattro venditori fra i più conosciuti che hanno mie tavole e disegni vari. Alcuni originali sono passati anche nelle aste di little Nemo. Lascio a loro l'incombenza della vendita. Sono un pessimo commerciante, soprattutto delle mie cose.

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Giorgio Sommacal è nato a Carmagnola nel 1961. Dopo alcune esperienze su giornali locali, nel 1989 conosce Silver e comincia la sua collaborazione scrivendo e disegnando alcune storie di Lupo Alberto, passando poi alla realizzazione diCattivik, che disegna tuttora. Nel 1990 per il Giornalino delle Edizioni San Paolo; insieme a Cominelli, che ne scrive i testi, inventa il personaggio di Zia Agatha
Sempre per il Giornalino, nel 1998, insieme all’amico Piero Lusso, autore dei testi, disegna la serie di fantascienza Contatti. Il sodalizio con Lusso, cominciato con le storie di Cattivik, ha avuto un momento felice con la creazione del personaggioYellow Kill, pubblicato nel 1996 su L’Isola che non c'è. Dal 2000 realizza le copertine del tascabile Ridere per laMondadori-Libri per Ragazzi. Nel 2006 collabora con Luigi Piccatto disegnando due episodi della serie Demian delle Edizioni Bonelli. Attualmente è al lavoro su un nuovo personaggio Bonelli che uscirà il prossimo autunno. Insegna in corsi di illustrazione e fumetto.


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