APPROFONDIMENTI: Gli originali… quasi una chimera

Gli originali… quasi una chimera

Sandro Dossi ci racconta di come lui e gli altri disegnatori Bianconi (Motta, Del Principe, Sangalli e Colantuoni) sono rientrati in possesso delle loro tavole originali.

Di: Sandro Dossi | Pubblicato il:21/09/2012


Quasi tutti i collezionisti sanno che difficilmente i disegnatori rientrano in possesso dei loro disegni originali. In Italia (per quanto ne so) gli unici editori che restituiscono le tavole ai legittimi proprietari sono Bonelli, in passato Il Corriere dei Piccoli e qualche altro piccolo editore…
Nella legge sul diritto d’autore si afferma che l’editore una volta scansiti, gli originali devono essere restituiti gli autori. La tavola disegnata e ripassata resta di esclusiva e inalienabile proprietà dell’autore.
Per noi autori Bianconi le cose sono andate in maniera rocambolesca!  

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Anni dopo la morte di Renato Bianconi, le Edizioni Metro avevano chiuso e la vedova aveva venduto gli uffici e l’archivio degli originali era stato depositato gratuitamente in un capannone su otto bancali.
Un giorno venni contattato da un conoscente comune, mi chiedeva se ero disponibile a realizzare una storia a fumetti intitolata “Vestiti che Passione!” per il settimanale Gioia con protagonista Braccio di Ferro e una modella vestita come Olivia che doveva interagire con il personaggio. Fu proprio lui a mettermi a conoscenza dell’esistenza dei bancali, mi consigliò di far presto in quanto il proprietario del capannone doveva liberare lo spazio. Era il 2001


La particolare storia “Vestiti che Passione!” di Sandro Dossi, pubblicata sul settimanale Gioia nel 2002.

Informai immediatamente i colleghi Colantuoni, Del Principe, Motta e Sangalli e dopo aver interpellato la signora Bianconi, che ci aveva dato l’autorizzazione nel rientrare in possesso degli originali, andammo sul posto con un camioncino e… surprise… due bancali erano spariti, nessuno aveva saputo darci una spiegazione!
Nonostante tutto eravamo euforici per la marea di materiale del quale eravamo ritornati in possesso, ci guardavamo sbalorditi senza pensare a cosa ci aspettava…
Abbiamo per prima cosa depositato il tutto nello scantinato di Sangalli e abbiamo lavorato tutte le sere, per mesi abbiamo archiviato e separato le storie dei vari autori che avevano collaborato negli anni con le Edizioni Bianconi.
A questo punto è iniziata la caccia agli indirizzi dei disegnatori per restituire loro gli originali. È inutile dirlo… tutti erano stupiti, per la prima volta rientravano in possesso delle loro tavole!
All’appello mancano parecchie storie nostre e di altri… il mistero dei bancali scomparsi resta a tutt’oggi insoluto!


Una serie di originali Bianconi di Sandro Dossi.




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